Una prof molto speciale
Io odio andare a scuola ma andare a partecipare ad una delle orge in classe mi ha sicuramente cambiato in meglio.
Sebbene faccia l’insegnante di italiano, o forse proprio per questo, ogni mattina mi sveglio imprecando contro quel luogo, la mia professione e tutti gli alunni asini con i quali sono costretta a passare gran parte del mio tempo.
Vorrei scomparissero tutti. Non so perché io abbia fatto l’insegnante, forse semplicemente non ho trovato di meglio.
Ma l’altro giorno è cambiato tutto per me. Da allora vado a scuola ogni mattina con il sorriso.
Che cos’è successo? Ebbene, mi hanno cambiata di sezione per sostituire una collega: sono in D.
Mi avevano tanto parlato della D come di un covo di ripetenti, prepotenti, per cui quando il Preside mi ha annunciato che sarei stata trasferita lì, ero veramente preoccupata. Sono arrivata in quinta D con le palpitazioni.
Ma è bastato un minuto per capire che quegli asini erano somari ben più arditi dei precedenti ragazzini. La D è una sezione di soli ragazzi, classi speciali di ripetenti.
La quinta è un covo di testosterone: il più piccolo è alto cinque cm in più di me ed è un armadio. Appena li ho guardati ero totalmente incuriosita.
Loro, da bravi adolescenti arrapati, l’hanno capito subito. Infatti non hanno smesso di guardarmi per un secondo.
Ero vestita con il mio magnifico tubino che esaltava le mie forme da panterona, tacchi alti e un intimo in pizzo. Adoro sentirmi piacente e adoro attirare lo sguardo altrui.
Ho iniziato a fare l’appello e vedevo gli sguardi ammiccanti che si scambiavano fra di loro. Erano su di giri e si chiamavano continuamente l’un l’altro, tanto che a un certo punto ho dovuto intimare il silenzio.
Ma ho sbagliato perché anziché calmarli ho fatto peggio.
L’orgia in classe che non ti aspetti
Il più grande di loro, un italoamericano di due metri si è alzato e mi ha detto:
“no, lei non ha capito come funziona. Qui non può dire cosa dobbiamo fare. Non gliel’ha detto il Preside cosa succede alle professoresse in questa sezione?”
Io ho degludito, lui ha continuato, avvicinandosi sempre di più.
“Qui vengono educate al cazzo“.
Subito mi ha afferrato la mano e me l’ha messa sul suo cazzo.
“Do you have understeand me, prof?”
Io ero scioccata ed eccitata, mi è bastato esitare mezzo secondo in più nel togliere la mano, che lui ha capito esattamente cosa mi balenava in testa.
Rivolgendosi agli altri ha detto:
“oh raga, questa ha fame di cazzo!”
E in men che non si dica si è aperto i pantaloni e mi ha spinto di fronte un cazzo enorme.
Era almeno 23 cm. Ero scioccata e muta.
Non potevo immaginare che mi trovassi nel bel mezzo di una delle loro orge in classe.
“Apri la bocca prof, che inizi subito la tua lezione“.
Io non aprivo. Restavo ferma e rigida.
Così, un altro ragazzo che non avevo nemmeno visto avvicinarsi, mi ha aperto la bocca con forza e lui ha introdotto il suo cazzo in me.
Ha iniziato a fottermi con foga la bocca mentre l’altro continuava a tenermi.
Io ero scioccata, mi sentivo una bambola di pezza. Ero nel bel mezzo di un’orgia in classe e non potevo difendermi.
Un altro studente mi ha tolto il vestito e ha infilato, senza troppi complimenti, un lungo cazzo dentro la mia vagina.
Fortunatamente ero ben lubrificata di mio, tanto che ha esclamato:
“oh questa puttana è un lago!”
E ha iniziato a fottermi con una violenza che non avevo mai subito, nemmeno dal più appassionato dei miei fidanzati.
Mi sono ritrovata mille mani addosso e i loro odori, così forti, così virili, che mi perforavano le narici.
Sentirmi tanti uomini addosso mi faceva godere
Ben presto hanno compreso che non avevano bisogno di tenermi: ero ben lieta di soddisfare le loro richieste.
Mi hanno spinto sulla cattedra e impalato sul bestione del capoclasse che ormai aveva smesso di fottermi la bocca e voleva aprirmi il culo.
Inutile dire che benché il mio culo non fosse più vergine, lui mi ha procurato un dolore cane.
Ma ero occupata a godermi la mia orgia in classe e quel dolore è passato subito facendomi godere.
Hanno continuato a farmi di tutto ed io venivo continuamente, una scarica di piacere senza fine.
Uno mi è venuto in bocca e sulla faccia.
Un altro me lo ha messo tra le tette fino ad arrivare.
Mi hanno sfondato ogni buco, che ormai rimaneva aperto anche dopo averlo tirato fuori.
Li ho fatti venire uno ad uno a turno quei bravi alunni perché si meritavano tanto piacere per quello che hanno saputo farmi godere.
Non mi sarei mai aspettata di godere così tanto.
Dopo il ritorno della collega non ho avuto più occasioni di ritornare in quella classe.
Ancora oggi però quando mi incontro con qualcuno di loro fanno apprezzamenti molto speciali sul mio modo di essere porca.
Ed io spero sempre che la collega si ammali, ora capisco però perché non fa mai un’assenza.
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