Racconto svelato di una sexy moglie esibizionista

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Eccomi qui, dopo 10 anni di felice matrimonio, a raccontarvi di come mi sono persa fra le braccia di un aitante 23enne. Anzitutto mi presento, sono Sara, 40 anni, madre di 2 meravigliosi bambini di 6 e 8 anni, avuti da un marito in carriera, con un’importante posizione nel settore sanitario. Mi reputo ad oggi, non solo una vera esperta ma allo stesso tempo una dolce amante dell’esibizionismo e, come da titolo, molto semplicemente mi classifico tra le mogli che amano esibirsi!

Un uomo bellissimo e prestante per la sua età, 4 anni in più di me, che non mi fa mancare nulla. Insomma, un uomo con cui qualunque altra donna potrebbe solo sognare di starci. Però quella sera in discoteca con le amiche, l’8 marzo di 2 anni fa, vidi quegli azzurri occhi che incrociarono i miei, e subito sono ringiovanita di 20 anni.

L’incontro fatale con “lui”

Quel giorno ero appena tornata da lavoro, stremata. Preparai dunque qualcosa ai bambini e mi fiondai sul letto per avere un po’ di respiro. Mio marito era, come al solito, in ospedale. Ieri notte, messi a letto i bambini abbiamo fatto l’amore, dolcemente e teneramente, proprio come piace a lui. Era stato magnifico come al solito, ma nonostante tutto, sentivo che c’era qualcosa che mancava, come una scintilla, una voglia di qualcosa di diverso, proibito. Nemmeno il tempo di chiudere gli occhi che ricevo una chiamata da Marta. L’ennesimo 8 marzo e le avevo promesso che quell’anno, almeno per una volta, sarei uscita con lei e le altre.

Nonostante la mia stanchezza, decido comunque di mantenere la promessa fatta a Marta e lascio i bambini dalla nonna. Arrivate in discoteca, io e le mie amiche ci accomodiamo al tavolo, decise quella sera, ad essere trattate come delle regine. Nemmeno il tempo di brindare col primo Cosmopolitan che lo vedo. Alto, carnagione scura con la barba incolta e due occhi azzurri nei quali era difficile non perdersi. La sua stazza possente e le sue spalle larghe lasciavano trasparire una grande passione per il fitness, e per un attimo immaginai quel corpo da dio greco su di me. Il tintinnio dei bicchieri mi fece ritornare alla realtà e le mie amiche, sorseggiato il drink, si buttarono subito in pista, dove una calca di donne e uomini aveva già iniziato a ballare. Dopo aver mandato un messaggio a mio marito decisi di raggiungerle, ma la mia strada fu interrotta da lui. Il maschio alfa che mi aveva ipnotizzata un momento prima mi si piantò davanti e, guardandomi negli occhi, mi prese per mano e mi allontanò dalla pista.

Quel fatidico drink..

Ci allontaniamo dalla pista per sfuggire alla musica assordante. Gli accenno un timido sorriso e mi presento, sarà il drink, ma sembra troppo bello per essere vero. Con gentilezza ricambia il mio sorriso e la sua bocca perfetta si apre in una curva maliziosa. “Ciao” mi dice “Piacere di conoscerti, io sono Marco. Posso offrirti un drink?”. La mia mente implora di rifiutare, di scappare dalle mie amiche e di ignorare quella tentazione così sbagliata, ma il mio istinto prende il sopravvento. “Prendo un Cosmopolitan, grazie” rispondo tentando una falsa indifferenza.

Dopotutto è solo un drink. Sorseggiando quel liquido rossiccio cerco di convincermi che non c’è nulla di male nel flirtare con un perfetto sconosciuto. Iniziamo a conversare e lui sembra così al suo agio, parliamo del più e del meno, non riesco a staccargli gli occhi di dosso, sono completamente inebriata dal suo profumo e il secondo drink della serata mi aiuta a sciogliermi un pò.

“Sei sposata?” mi chiede. “No!” gli rispondo istintivamente, desiderando che la verità non interrompa la magia del nostro incontro. Più lo guardo, più sento salire dentro di me il desiderio e la lussuria, lo voglio più di ogni altra cosa al mondo. “E’ molto rumoroso qui, ti va di andare altrove?” non riesco a credere alle mie orecchie, me lo ha chiesto! “Certo” rispondo, nemmeno io riesco più a credere alla mia finta indifferenza.

Solo una luce

Mi porta in pista dove tagliamo tra la folla, saliamo le scale vicino la consolle ed entriamo in una stanza illuminata solo da una lampada da terra. “Sì, questo locale è mio” risponde divertito alla domanda che stavo per porgli.

Improvvisamente si avvicina e immerge la sua mano tra i miei capelli, avvicina la sua bocca così perfetta e calda al mio orecchio destro mentre con l’altra mano mi palpa il sedere. “E’ da quando sei entrata nel locale che non riesco a toglierti gli occhi di dosso, sei così sexy, così arrapante, devo averti”. Le sue parole sono fatali, gli prendo il viso tra le mani e con un gesto famelico gli appoggio le mie labbra sulle sue, anch’io lo voglio. “Prendimi” gli sussurro.

Non se lo lascia ripetere due volte che con un gesto selvaggio mi prende e mi porta sulla poltrona di pelle dell’ufficio, le sue mani iniziano ad insediarsi tra le mie cosce ed il desiderio si risveglia nel mio sesso come da un lungo letargo, sento le sue dita dentro di me ed inizio a gemere. Non riesco a credere che stia succedendo davvero! Di risposta inizio a maneggiare la sua cintura, la slaccio e in men che non si dica gli tolgo i pantaloni e inizio a massaggiarglielo. Sono sconvolta, è così grosso e duro, pronto per me. “Vedi quanto ti desidero? Prendilo tutto” dice lui. Mi strappa le mutandine e mi alza il vestito già cortissimo, in un istante è dentro di me. I miei gemiti si uniscono ai suoi, è così bello che potrei morire, non ero mai stata scopata così!

La mia mente è offuscata, il mio corpo completamente in balia del piacere, non c’è spazio per pensare, non c’è spazio per i sensi di colpa, c’è solo Marco. Le sue stoccate sono così potenti e decise, il suo membro riesce a stimolarmi completamente, non riesco più a resistere, con un gemito inizio a venire incontrollata seguita da lui, che con grugniti animaleschi continua a scoparmi e a farmi impazzire.

Mentre mi rimetto in ordine penso a quello che è appena accaduto, non riesco a credere di averlo fatto, ma quella sarebbe stata l’unica volta. Come una ladra esco furtivamente dall’ufficio di Marco, ignoro quello che dice, non poteva far parte della mia vita. Intanto nella pista le mie amiche continuavano a divertirsi, mi avvicino a loro, decisa ad archiviare quanto successo almeno per quella sera. “Dove sei stata?” mi chiede Marta, e io “In bagno, c’era una fila lunghissima!”

Non entrai mai più in quel locale e non rividi mai più Marco. Se hai bisogno di altre informazioni riguardanti la mia persona, trovi il mio annuncio su mogliinmostra.org, un portale dedicato alle mogli porcelle come me che, non a caso, ho ritenuto davvero utile la sua presenza in rete. Grazie. Kiss.

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