Tra vodka e sborra

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Trascinata nell’abisso del sesso

Per i miei quarant’anni mi sono voluta fare un regalo. Desideravo da tempo essere la protagonista di una gang bang per provare l’ebbrezza di sfogare il mio istinto da troia.
Ho avuto molte storie e sessualmente mi sono divertita senza alcun problema ne inibizioni di sorta, ma non ho mai avuto modo di oltrepassare dei limiti anche se spesso, mi sono trovata a percorrere dei sentieri border line.

Libera da vincoli sentimentali e relazionali, mi considero una donna tutt’ora piacente per aver saputo mantenere la bellezza che madre natura mi ha regalato e perché ho sempre amato il mio essere femmina.
Amo regalare piacere al partner del momento dando tutta me stessa ed affrontando qualsiasi gioco amoroso ma, nella stessa maniera voglio essere soddisfatta e ho sempre preteso di ottenere il meglio.
Non ho mai considerato il sesso come se fosse una medicina o un effetto placebo ma come un logico atto carnale per agguantare il massimo del piacere fisico e mentale.

Per me fare l’amore come fosse una forma di arte, è una dote che la si ha innata oppure non la si genera differentemente. Le donne che hanno la fortuna di essere dotate di questa caratteristica, possono solo migliorarla con l’esperienza e abbattendo prevenzioni e preconcetti inibitori.
Quando mi faccio scopare da un bell’esemplare di maschio, non offro solo il mio corpo ma tutta la mia anima che si coinvolge in acrobazie cerebrali del tutto uniche.

La mia prima volta

Decisa a farmi questo regalo mi restava solo da trovare la strada per materializzare il mio sogno. Si, certo, avevo tantissimi amici ma volevo qualcosa di veramente speciale per la prima volta…un qualcosa che doveva essere dirompente e fuori dalle righe. Ecco la ragione per la quale avevo escluso di invitare la mia serie di amanti passati e presenti, dei quali conoscevo ogni minimo dettaglio.
Devo ribadire comunque, che come prima esperienza, mi fu d’aiuto il mio tablet con il quale iniziai a navigare all’interno di siti di incontri fino ad imbattermi in uno che mi aveva stimolata la fantasia.

Compiuto il semplice passaggio di iscrivermi e pubblicare il mio profilo accompagnato da esplicite foto, restai in attesa di ricevere inviti per partecipare ad una gang bang. Non fu una lunga attesa, tutt’altro: venni sommersa di messaggi di ogni tipo di gente che voleva solo scoparmi ma anche da comitive di amici che avevano alle spalle esperienze di gang bang.
Tra gli inviti che mi arrivarono, uno in particolar modo aveva solleticato la mia attenzione perché era accompagnato da un servizio fotografico che documentava un incontro di gang bang. Mi soffermai a visionare le foto che mostravano la ragazza oggetto della serata che, in ginocchio, era circondata da uomini nudi che esibivano i loro cazzi ben dritti pronti a sborrargli in bocca e sul viso.

La sequenza che stavo vedendo, raccontava di puro sesso consumato tra seghe e pompini e che ci concludeva con una sborrata che ricopriva la ragazza a partire dai capelli fino ad arrivare addirittura ai suoi piedi.
Decisi che avrei confermato la mia partecipazione al prossimo incontro di questo gruppo di maschi arrapati e, felice della scelta, attesi il momento di ‘ritirare’ il mio regalo speciale.

Finalmente inondata di sborra

E venne il giorno. L’appuntamento era stato fissato fin troppo facilmente presso una casa isolata che si trovava nella prima periferia della città. Mi ero preparata di tutto punto per intrigare gli uomini presenti ma, al mio arrivo, mi resi conto che guepiere ed autoreggenti mi sarebbero serviti poco dal momento che non dovevo conquistare nessuno ma semplicemente essere l’interprete principale di quella serata.
Il padrone di casa mi salutò come se fossi un’amica di vecchia data e presentandomi le persone già presenti. Era stato organizzato un buffet dove, tra appetizer e stuzzichini, si trovava un nutrito gruppo di bottiglie di alcolici.
Accettai una vodka polacca che ero solita degustare di tanto in tanto ma al primo bicchierino, seguirono un secondo e poi un terzo fino a terminare quasi l’intera bottiglia.
La testa girava lentamente e mi sentivo leggera. Non so a che punto della serata mi tolsi il vestito e denudandomi totalmente ma ricordo nitidamente che una selva di cazzi più o meno duri mi circondarono pronti a godere. Il padrone di casa mi fece inginocchiare e tirò fuori un uccello di tutto riguardo che ingoiai golosa. Fu un rapido bocchino quello che iniziò a coprirmi di sborra e che inaugurò la sessione che stavo aspettando. Cazzi di tutti i tipi facevano la fila per scoparmi la bocca, per essere succhiati con avidità o semplicemente per essere menati ma ognuno di questi vedeva lo stesso copione, quello di esplodermi in faccia il succo del piacere.

L’agro sapore di sperma si coniugava con quello alcolico della vodka polacca che avevo trangugiato prima di essere sottoposta al rito del gang bang, e questo mi procurava un piacere che tracimava dalla mia fica oramai ardente. Ci pensò un mulatto brasiliano superdotato a rendermi felice. Delicatamente mi fece mettere a pecorina e penetrò in me con decisione. Il suo cazzo mi stava scuotendo l’anima e lo sentivo in ogni parte del mio corpo. Con la vista annebbiata dai fumi dell’alcol e dallo sperma che continuava a colarmi dai capelli, seguitavo a ciucciare cazzi che parevano non finire mai e che, puntualmente, venivano su di me mentre il brasiliano superdotato, dopo essermi venuto dentro, seguitava a stantuffarmi come se non ci fosse un domani.
Fu la mia prima esperienza di gang bang tra vodka e sborra ma non certo l’unica. Mi piaceva continuare a regalarmi piacere assoluto come quella volta.

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