Scopata senza scrupoli con moglie padrona e troia

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Ciao, mi presento, sono Carlo e lavoro come magazziniere del supermercato vicino casa mia.

Ho conosciuto Fausta per caso, in un disco pub abbastanza discreto, e mi ha attratto perché era vestita davvero in forma attraente. Dalla camicia stretta bianca, scollatura centrale con spacco del seno che si fa e non, vedere.

Pantaloni mai visti prima, neri e attillati al punto da risaltare il suo fondoschiena e un particolare, le sue mani, curate nei dettagli e molto particolari, in verità proprio come piacciono a me, giacchè sono un amante delle mani curate femminili.

All’inizio, per prendere confidenza e rompere il ghiaccio, ho deciso di avvicinarmi con una scusa, la classica, ciao, gentilmente hai da accendere? Lei si gira e con il suo torrido viso mi incrocia uno sguardo molto secco e deciso, per farmi capire che non si sarebbe aspettato l’accendino per accendere, ma ben altro. Forse erano mie perversioni e allucinazioni.

In verità iniziamo poi a prendere confidenza, perché ovviamente, essendo fumatrice anche lei, accettò volentieri (dopo quel sguardo strano) di farmi accendere.

Erano comunque conversazioni banalmente semplici e comuni.

Ma io comunque continuavo a pensare mentre la guardavo, a ciò che sarebbe potuto accadere se fossi stato preso da quel suo sguardo, ma probabilmente anche il luogo non avrebbe permesso di andare oltre una semplice chiacchierata.

Infatti se non fosse stato per quello, di sicuro le sarei saltato addosso o comunque ci avrei provato in maniera schietta e decisa.

Dopo 10 minuti e più di chiacchierate, inizio a fare la prima mossa chiedendole di cosa fa nella vita, dove vive etc. Non mi rispose a nulla di tutto ciò, ma puntò il mio sguardo direttamente al mezzo metro, quello di sotto.

Poi mi guarda e arrossisce, io pure. Restiamo in silenzio entrambi per un po di secondi.

L’unica cosa che mi dice in seguito a questa cosa, è: Sono sposata, ma è come se non lo fossi, soprattutto adesso.

Non ci vedo più, preso dal eros le punto la mano sinistra sulle sue chiappe e la palpeggio, e con la destra incrocio la sua mano, la incastro contro il muro eh, niente. Non si poteva. Mi fermo, ci fermiamo li.

Quel tatto sensuale ed erotico che tanto mi piace di lei, incredibile ma vero.

Decido di portarla a casa mia, e lei come se non bastasse non mi chiede di cosa faccio, se sono sposato etc, niente. La sua faccia tosta parlava chiaro, voleva il suo scopo, voleva scopare come una moglie infedele e troia senza scrupoli e senza complicazioni.

Eravamo entrati dentro casa, e neanche il tempo di chiudere la porta che lei inizia spogliarsi, lentamente, stile spogliarello ma ultra erotico, buttandomi ogni singola cosa, mutande, reggiseno e reggicalze, addosso. Proprio come in tanti film di erotismo.

Io mi siedo davanti a lei nel salotto centrale, che c’è appena si entra a casa, e mi godo questo suo momento erotico ma con idea di porno, non poteva essere diversamente. Odoro le sue mutandine, si sentiva molto quel suo liquido di orgasmo, di eccitazione, della sua figa, oltre che ai peli proprio, ricci e castani.

Iniziamo a sdraiarci sul divano e a fare il 69, lei mi abbassa la cerniera del jeans, me lo caccia di fuori e lo scappella, lo prende in bocca da troiona senza scrupoli, e lo succhia fortemente e con costanza sale e scende, senza fermarsi, mentre io gli lecco quella sua figa riccia, pelosa e castana, e dagli odori forti di orgasmo.

Si alza e mi tira uno schiaffo, quasi a pensare e dire, ma che non l’ho fatto come si deve? Invece no, mi guarda con violenza e me ne tira un altro, e mi dice: subisci schiavo, sarò la tua padrona. Neanche il tempo di esprimermi in altri termini e accettare, che accavalla su di me proprio come una cavallona esperta e matura, come lo era infatti, e mi porta l’uccello duro, con forza nel suo buco della figa, fa un salto secco ad incastro e lo fa entrare tutto, e si fa su e giù per oltre 20 minuti, dico io cosi, forse anche di più. Avevo già voglia di venire da tempo, ma non potevo spruzzare dopo pochi minuti, avrei fatto una pessima  figura e mi sarei perso tutto il meglio. Con la mia forza mentale riuscivo ad equilibrare la cosa e cercare di mantenere il passo, il suo, decisamente diverso da come ero abituato a fare io.

Ci spostiamo dopo una penetrazione intensa nella vagina, mi prende per i capelli e mi trascina verso il muro, mi lascia, si mette alla pecorina, col suo culo enorme, e con quello sguardo unico, ha gli occhi azzurri e bocca carnosa, mi fa con la lingua di fuori la solita provocazione, per poi farmi segno e dirmi, mettimelo tutto dentro nel culo, lo voglio ora. Così che preso divento violento anch’io e inizio a penetrarla facendo sesso anale, senza vasellina, non ne avevo e ne volevo/a, senza saliva, ma a secco, e lei inizia a recitare orgasmo, inizialmente sembrava stesse simulando, ma col passare dei minuti sudava, arrossiva e mi diceva siii, ancoraaa, mhmm, vai più dentro, fortee, mettimelo stronzo. La sborra era quasi arrivata, l’uccello era enorme, caldo e duro come se stessi toccando il ferro. Non potevo comunque arrivare, mancava qualcosa e lei era insaziabile, oltre che troia e donna padrona del sesso.

Dopo avermela inculata forte e con intensità, ci spostiamo sul divano ma lei per una pompa finale, ma lei si rifiutò ancora una volta con il suo sguardo freddo e voglioso, così che mi spinse contro la porta del bagno, mi tira uno schiaffo, due, tre, e poi mi avvolge la cravatta, che avevo tolto, tra il pisellone e il bacino. Me lo strinse, forte da urlare di dolore, per fortuna non c’erano le palle coinvolte, lei mi guarda, per la prima volta sorride e mi dice sii, cosi mi piaci stronzo, bastardo e schiavo. Me lo succhia come una puttanona senza un domani, lecca e succhia, lecca e mi sputa saliva, rilecca e sale e scende, e dopo qualche minuto gli spruzzo tutto in bocca con l’ingoio, mentre si fa ingoiare lo prende tutto dentro e tocca e stimola le palle,  e fa sali e scendi col mio cazzone grosso, per togliere ogni residuo dello sperma.

Questa scopata al di la del racconto e di come mi sono espresso, non me la scorderò mai. Sono 20 giorni ormai, ho il suo numero, ma non ci siamo ancora risentiti, lo farò senz’altro perché io di lei, e lei di me, abbiamo bisogno di vederci spesso, per dare sfogo alle nostre perversioni sessuali, erotiche e orientate al porno.

Fausta è stata la vera donna che sa scopare e farsi scopare da un uomo, è unica, e lo sarà per sempre. Racconterò altre esperienze con lei, nei prossimi giorni.

 

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